Lo sentite il tanfo di bara scoperchiata mischiato a quello dell’incenso nauseabondo in preparazione al sacrificio? Ci si perdoni l’atmosfera non esattamente accogliente con la quale vi diamo il benvenuto oggidì, ma qualcuno in redazione deve essersi fatto prendere la mano con i festeggiamenti per l’ultima blasfema annunciazione discografica, riguardante una delle più fulgide formazioni scoperte (almeno qui in Italia) dai talent scout di fiducia di Mefistofele domiciliati presso Pagan Storm Webzine. Ad aggiungersi al già ricco palinsesto del 2024 sono stati infatti confermati i bimbi d’oro svedesi Lifvsleda, capiguerra dell’ondata di marciume svedese innescata all’alba degli anni ’20 prima con la valente Shadow Records ed ora con la solita nota Norma Evangelium Diaboli la quale terrà a battesimo, in data 30 aprile, il terzo nato “Evangelii Härold”, presentato dalla funerea “Sönderfall” che già fa capire come gira tutto il discorso. Situazione pressoché opposta ma ugualmente brillante per i kirghizi Darkestrah, sulle scene da ormai cinque lustri ma mai in grado di imporsi come invece hanno fatto con l’ultimo “Nomad”, uno dei numerosi full-length capaci di illuminare lo scorso marzo e che sarà nostro piacere enumerarvi al più presto: nel frattempo title-track, poi vediamo che succede. Si allarga insomma il ventaglio di pubblicazioni venute fuori quest’anno di cui si dovrà parlare in maniera approfondita, e se state pensando ad una certa rubrica non ancora riattivatasi allora forse non ci state vedendo storto; si partirà ovviamente da “Taphonomia Aeternitatis”, prima miccia annuale accesa dagli austriaci Abigor a suon di “Forniotrs Weltenreise” ed altre leccornie. Ma aspettate perché c’è di più, o meglio ci sono un paio di ripescaggi che avremmo piacere di proporvi così senza una ragione precisa, ma giusto per infoltire le vostre mensole o wishlist del caso. Provate allora i Mactätus, pure loro svedesi ma che col loro esordio “Blot” e la prescelta “Hat Og Kulde” ci riportano al 1997 non senza qualche girotondo folkloristico come esigeva la scuola di allora, mentre dalla compilazione targata House Of Inkantation e rilasciata sul finire del 2023 col nome di “Neue Deutsche Folksmusik: Vol. II” arriva la “Auferstehungsschmerz” ansiosa di farci conoscere il progetto Klang Schreit Nichts, di cui probabilmente sentiremo ancora parlare. Adesso però che il muro ideologico dividente gli anni Duemila dai sacri Nineties è stato buttato giù, perché non iniziare proprio dal ’94 la tradizionale carrellata di ricorrenze bisettimanali? Nessun capolavoro sempiterno per questa volta, ma in compenso un autentico “Black Metal Storm” quale fu l’oggi trentenne “Servants Of Sorcery” dei Fimbulwinter, giovani promesse intente a gettare le basi per almeno un paio di personaggi divenuti iconici all’interno del giro estremo, a voi scoprire/ricordarvi quali. La violenza cambia forma ma rimane intatta nella sostanza, reincarnandosi dal lo-fi dei norreni nell’ipertrofia sonora tutta finnica degli Ensiferum a.D. 2004, trionfatori dell’ondata pagana locale scossa vent’anni fa da “Slayer Of Light”, zenith di cattiveria all’interno di un “Iron” destinato a diventare un classico di quelli veri. Per concludere in bellezza la giornata, nulla di meglio che tornare a parlare al passato prossimo con una tripletta di grandi lavori contemporanei, pensata per riabilitare il lustro ’09 – ’14 e sparsa tra Irlanda, Finlandia e Francia: in sequenza rapida (si fa per dire, visti i venticinque minuti complessivi) si apre coi mai dimenticati Altar Of Plagues ed il loro debutto “White Tomb”, citato ovviamente tramite la corposa introduzione “Earth: As A Womb”, dopodiché si torna a sputare sangue insieme ai Beherit dell’amatissimo “Engram” da cui rinverdiamo “Pimeyden Henki”, per infine perderci tra le montagne della follia talmente care ai The Great Old Ones da costruirci attorno il fresco decenne “Tekeli-Li”. Prendetevi cinque minuti per riflettere su quanti grandi dischi siano venuti fuori nell’arco degli ultimi tre lustri, e poi tornate qui per un altro giro sull’ottovolante del Male.
Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!
1. Altar Of Plagues – “Earth: As A Womb” (from “White Tomb”, Profound Lore Records 2009)
2. Beherit – “Pimeyden Henki” (from “Engram”, Spinefarm Records 2009)
3. Fimbulwinter – “Black Metal Storm” (from “Servants Of Sorcery”, Hot Records 1994)
4. Ensiferum – “Slayer Of Light” (from “Iron”, Spinefarm Records 2004)
5. Darkestrah – “Nomad” (from “Nomad”, Osmose Productions 2024)
6. Abigor – “Forniotrs Weltenreise” (from “Taphonomia Aeternitatis – Gesänge Im Leichenlicht Der Welt”, World Terror Committee Productions 2024)
7. Lifvsleda – “Sönderfall” (from “Evangelii Härold”, Norma Evangelium Diaboli 2024)
8. Mactätus – “Hat Og Kulde” (from “Blot”, Embassy Productions 1997)
9. Klang Schreit Nichts – “Auferstehungsschmerz” (from “Neue Deutsche Folksmusik: Vol. II”, House Of Inkantation Records 2024)
10. The Great Old Ones – “Behind The Mountains” (from “Tekeli-Li”, Les Acteurs De L’Ombre Productions 2014)
– Michele “Ordog” Finelli –